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Immagini del viaggio

venerdì 29 luglio 2011

Eschius mi?

Chiedere indicazioni in Svezia non e' cosi' facile come potrebbe sembrarvi, benche' tutti parlino un buon inglese, spesso nascono divertenti incomprensioni..
Si riceve sempre come prima risposta un generico "mmmh... I'm not sure" a cui segue un moto d'orgoglio che impone al fortunato prescelto di dare almeno una indicazione relativamente utile. Si parte dal dantesco "Virgilio" che in ciabatte e con spesa al manubrio vi accompagnera' per dodici km scoprendo nuove strade e stupendosi insieme a per avervi portato a destinazione.
Ci si imbatte anche nella poetica "Alda Merini" che usera' indicarvi la via utilizzando saldi e inconfutabili punti di riferimento come cavalli al pascolo o campi di fiorellini azzurri.
Come non citare lo "Scrupoloso" che non esitera' a portarvi a casa propria per salvarvi dall imminente nubifragio e per verificare su quattro diverse mappe satellitari, prima di consegnarvele, l'esattezza delle proposte indicazioni.
Per non parlare poi del relativismo delle distanze, spesso indicate in chilometri svedesi (dalla lunghezza variabile e proporzionale alla densita' della popolazione locale), o in minuti di strada (sempre viene omesso il mezzo di trasporto considerato per la stima: spesso e volentieri scelgono per il calcolo il pendolino).
Da ultimo, il paterno e premuroso oste, che vi consiglia di stare attenti al traffico intenso (auto incontrate in una mattina: numero 3) e di non percorrere in bicicletta la sconnessissima Sockervagen, rivelatasi un tavolo da biliardo tra i boschi.

Quindi per chi fosse diretto in queste nordiche lande, consigliamo di chiedere indicazioni non per seguirle, ma per divertirvi ad ascoltare le variegate risposte. Non dimenticate comunque una buona mappa!

Mik e Sara

giovedì 28 luglio 2011

Freedom

Laurea ad honorem in cicloturismo!

You and me

In Karlstad, last picture still alive.

Ipse dixit

Intenzione:
"Domani ci svegliamo presto e i chilometri ce li spariamo tutti domattina, ok?"

Fatti:
Partenza da Karlstad ore 11.47.
Arrivo ad Amotfors ore 23.30
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Intenzione:
"Oggi la tappettina sara' leggera, sono solo 85 km."

Fatti:
Il contakm a fine giornata parla chiaro: 121,5km.
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Vocabolario di viaggio

Amotfors: piccola localita' della Svezia occidentale al confine con la Norvegia, trae il proprio nome dall'antico ceppo linguistico ugro-finnico:
Amot, che significa "Lupi", e
Fors, che vuol dire "in culo ai".

lunedì 25 luglio 2011

quando il gioco si fa duro...

...le chiappette si fan sode!!
oggi meglio! vero Michi???
Beh, il raccontino di questa sera sara' breve ma non per questo meno esilarante!!
Ieri ad Eskilstuna ci ospita la Mona (ehm...no! E' il suo nome, non un soprannome che le abbiamo affibbiato rubando una tipica espressione veneta!!! n.d.r.), donnona finlandese, , dal 44 di piede con sette cerotti in cinque dita,silenziosa e decisamente molto piu' eloquente ai fornelli, vero Michi?
La sua zuppona di carne alla panna e' stata prima degustata, poi di nuovo apprezzata ed ancora spazzolata per la terza volta... ma l'evento divertente risale a questa mattina quando, aprendo la porta della camera, ci assalta una giovanissima giornalista con le sue mille domande sul couchsurfing: la timida ed algida reporter era piombata in casa apposta per strappare un' intervista alla padrona di casa e, cogliendo l'occasione, ha preso due piccioni (-cini, assonnati) con una fava, quella della mona (probabilmente, quindi, un trans. vero Michi?)

Rosso di sera..

..domani pedalero' in piedi.
La tappa di oggi (Sodertalje-Eskilstuna) e' stata splendida, con un bel solicello e un vento in poppa per metå del tempo.

Ma non mi riferivo al color del tramonto.
E'che qualcosa non ha funzionato nel fondello dei miei pantaloncini.

Ci siamo capiti, spero..

ahio.

domenica 24 luglio 2011

Nuovi imprevisti sulla rotta

Giorno numero uno: Dio creo' il cielo e la terra e noi iniziamo a pedalarci sopra!
Tappettina breve ma decisamente densa di aneddoti.
Destinazione Sodertalje, paesello che non compare tra le nostre tappe (e probabilmente neanche sulle mappe!!!) ma che si e' inserito tra Stockholm ed Eskilstuna grazie alla provvidenziale casetta svedese nel bosco svedese dell'amica Ulis che, manco a dirlo, e' svedese!
Ma come fare a raggiungere la nostra meta?? Niente di meglio che chiedere informazioni ad un iracheno madrelingua svedese che masticava ben poco di inglese.
Beh, in qualche modo siam riusciti a capirci visto che lui e' salito prontamente in groppa alla sua bici e, come Virgilio, ci ha condotto per queste lande selvagge tra sali e scendi, boschi e laghi, villaggi e posti completamente disabitati per ben oltre 15 kilometri.
Grazie Hussein, no... non Saddam... il nostro Hussein!!!!

E poi? E poi? Ad un passo dalla "casetta in canada" un nubifragio si sta per abbattere su di noi e solo la Dea Bendata ci soccorre facendoci chiedere informazioni allo svedese piu' buono, ospitale, amichevole, caloroso di tutta la Svedonia.
Ebbene dopo un fallimentare tentativo di spiegarci a voce la retta via, ci esorta ad accettare il suo invito nella sua dimora, dove ci accolgono moglie (colta a sopresa in mutande) e spendido bimbo gattonante (...e mordente!) con una calda tazza di the', una mappa ben chiara ma, piu' di ogni altra cosa, la loro genuina amicizia e la semplice voglia di aiutare due sconosciuti viaggiatori gia' spacciati!

E' sempre meravigloso incappare in imprevisti cosi'!

PS: un doveroso grazie alla Lorenz, nostra corrispondente stoccolmese, che ci ha aperto le porte della cucina svedese e ci ha introdotto alle prelibatezze culinarie di questo paese!

venerdì 22 luglio 2011

MIKEA biciclettenstrom

"Ma secondo te gli attrezzi ce li faranno portare a bordo?"

2.00 AM. Stoccolma, terminal dei bus.
assonnati, infreddoliti e accartocciati dal viaggio trasciniamo noi e le enormi scatole delle nostre bici in un angolo un po' più luminoso per iniziare la fase 1: il rimontaggio.
Sicuramente avrete gia avuto a che fare con i kit di montaggio dei mobili Ikea,dove qualcosa sempre manca,e ve ne accorgete solo quando e' tutto sparso sul pavimento in pezzi troppo minuscoli per essere rimessi via. Vero?
A noi mancavano all'appello solo tutti gli attrezzi.
Sfilatisi presumibilmente da un poro invisibile del cartone, non ci hanno seguito fino a qui.
Amen. Dicevamo.
Porca ......ana. Pensavamo.
Due giovani ubriachi ci avvicinano incuriositi dalle lavagnette che Sara nel frattempo sventolava come fossero vignette con imprecazioni scritte. Il primo tenta una improbabile conversazione in inglese mentre il secondo non si fa neanche sfiorare dall idea e si accascia comodo sui nostri scatoloni svuotati.
Solo le ruote si rimontano a mano,per poter cominciare una lunga passeggiata notturna a spinta, coi nostri cavalli invertebrati ciondolanti di manubri e selle svitati.

4.00 AM. Ostello.
Check in effettuato, invertebrati al sicuro in garage, in camera pronti a lavarci i denti prima di crollare sul letto, Sara cerca lo spazzolino nella borsa e voila'... inattese come l'eredita' dello zio d'america e provvidenziali come le americhe per Colombo: delle brugole clandestine ci danno la buonanotte.

Buondi!
Ecco che fa capolino, da un angolo di mondo, la coautrice di questo diario di bordo, di questo "viaggio nel viaggio".
Cé (su questa tastiera cé di tutto -ä, å, ö- ma un banale apostrofo, ecco, quello proprio no!) chi gia mi chiama Pantana, chi ancora Coppa, mi piace, si! Ma all´anagrafe mi troverete sotto la Esse di Saretta!!!!!
Ci siamo! Arrivati! Fuori un cielo azzurrissimo, addosso le braghe corte e si va ad esplorare Stockholm in questo giorno numero uno!!!!!!!!

venerdì 15 luglio 2011

Il Cammino


«Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo»


Da “Il Cammino di Santiago” di Paulo Coelho


Personalmente ho sempre ritenuto la meta di un viaggio solo un pretesto, il cuore di un viaggio risiede nel percorso che si fa per raggiungerla. Spesso il vero obiettivo di un viaggio sono le prove compiute durante il conseguimento di esso, e sono queste che arricchiscono dell'esperienza colui che le vive.

giovedì 14 luglio 2011

Era una sera buia e tempestosa, almeno dentro di me a causa di chissà quale pietanza mal cucinata, una delle sere dell’agosto passato trascorse con amici su un’isoletta nel mar Tirreno. Costretto a letto dai vortici e i marosi che si susseguivano dentro di me -fuori la brezza di mare soffiava pacifica e fresca- ho iniziato a sentire lo stimolo, l’urgenza, di partire per.. un nuovo viaggio in bicicletta.
Complice di ciò fu un libro, che consiglio a tutti quelli che hanno l’idea di partire ma restano lì sul molo a guardare il mare e a pensare che è troppo mosso, o troppo freddo, o troppo buio, o troppo silenzioso; questo:
http://www.longanesi.it/scheda.asp?editore=Longanesi&idlibro=6967&titolo=IL+PACIFICO+A+REMI

I mesi successivi sono stati dedicati alla conquista di questo sogno, o viaggio se vogliamo chiamarlo così. Mesi che son serviti a trovare la forza di non lasciare questo viaggio solo un’idea, ad iniziare una seria (seria?? e ammettere che mi sono così divertito..) preparazione fisica, a presentarmi una sera nell’ufficio del mio capo con la mia miglior faccia tosta per lanciargli la proposta di sponsorizzare questo viaggio (..e proposta accettata!), a definire la rotta, contare i chilometri, scegliere le tappe, a fantasticare con la mente di essere già lì, e rifare tutto da capo ogni quindici giorni.
Per l’occasione ho dovuto trovarmi anche una nuova compagna di viaggio, per lei ci sono volute settimane di ricerche, valutazioni, confronti.. ed infine è arrivata, così a Natale finalmente è entrata in casa la mia nuova Scott S50!
L’inverno ci ha visti solcare le colline modenesi anche con la neve, ed ora che ripenso a quelle gelide uscite.. non ho mica nostalgia di quei giorni!

Nei mesi di preparazione mi sono spesso immaginato a pedalare da solo per l’Europa, in compagnia del rumore del vento e del mio ferro carico dei pochi bagagli, mi sono spesso visto fermarmi a dormire sotto qualche albero, o a cercare le provviste per il pranzo, o affrontare la pioggia senza fermarmi, solo con me stesso, e in compagnia di chiunque avesse avuto voglia di unirsi a me, anche solo per 1 chilometro. L’idea di questo viaggio è di attraversare sette Paesi cercando ospitalità e compagni di viaggio tra i colleghi dell’azienda multinazionale per cui lavoro, unico sponsor, e tra gli strani soggetti che popolano il mondo di www.couchsurfing.org, tra i quali per un mese mi mischierò.

Una sera di maggio, inaspettata, si è infine intrufolata lei.

Il Piano


Cari sventurati lettori di questo blog, eccovi il piano del viaggio!


E' un piano, ma ci sarà anche molta salita.
E' un piano, e spero di essere abbastanza forte.
E' un piano, e tra una settimana mi siederò per iniziare a suonarlo.