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Immagini del viaggio

sabato 6 agosto 2011

ore 11:24




La vedo da distante.
E' una piccola porta di mattoni rossicci con due archi, sotto cui sfilano ad una ad una le auto, e con due alte punte azzurro rame stagliate verso l'alto quasi a voler bucare il cielo.
Sento gli occhi prima caldi poi un lieve bruciore. Il livello delle mie lacrime sale fino a raggiungere il punto massimo di contenimento ed ecco la prima goccia straripare. Tenta invano di aggrapparsi alle ciglia ma anch'esse non riescono a contenerla, cosi scorre veloce lungo la guancia e si ferma per un attimo, penzolante, sul bordo del mento per poi perdersi nel decolté confondendosi con il sudore.

La pedalata rallenta.
Le immagini intorno a me sembrano in pausa.
Io e l'arco.

Nella mia testa schizzano, pindarici, tra i più disparati pensieri:
sudore, stanchezza, dolore...
gioia, bellezza, libertà...
abeti, laghi, campi...
casette, mulini a vento, divani...
sconosciuti, amici, compagni...

La porta avanza sempre più. Ci son sotto.
Dietro mi seguono i miei due angeli custodi. Mi giro per un attimo e tiro un sospiro di sollievo. I loro sguardi fieri e compiaciuti mi sostengono ed io mi sento capita.
Ora piango senza trattenermi.

L'ombra dell'arco prima mi ingloba poi mi ributta fuori in un altro paesaggio molto più aperto.
Sono al centro della piazza e mi fermo a guardare quell'orologio dorato sul campanile che si staglia proprio sopra le nostre teste.
E' fermo alle 11:24.
Abbasso gli occhi sul computerino di bordo e leggo: 971 km totali, ore 11:25.
Curioso! Come se il tempo si fosse bloccato per celebrare con me questo momento così solenne.

Mi accorgo che la commozione non ha toccato solo me: ce l'abbiamo fatta!!!
Esitazioni, scommesse, voglia di mollare, tentennamenti e scoraggiamenti ridotti, in questo istante, in un cumulo di cenere spazzato via da una folata di vento, di quello stesso vento che, fino ad un attimo prima, tifava per la cenere.
Mi sento fiera!!!!

Guardo l'orologio della piazza di Lubecca, segna ancora le 11:24.
Abbasso lo sguardo: ore 11:42.

3 commenti:

  1. Brava davvero!E non solo per il coraggio e la costanza che hai dimostrato,ma per la non comune capacità espressiva con cui ci hai trasmesso la tua sensibilità.
    (si capisce che sono una vecchia insegnante,vero?)

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  2. A ma allora così è più facile... mi hai dato un indizio alquanto eloquente, ma non lo svelerò agli altri :)
    Grazie! Grazie per esservi interessati a me, per avermi sostenuto e per aver sposato con noi questa causa ai più incompresibile, ma non a voi.
    Sento che in fondo voi, i nostri occhi, li sapete leggere... il vostro tifo ce lo ha detto!!

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  3. Giacominotiè&family11 agosto 2011 alle ore 14:39

    Uè Saretta,

    sono riuscito a leggere con calma il tuo racconto solo oggi. complimentoni davvero, ce l'hai fatta! arrivare alla meta è sempre una grande emozione perchè ti fa rendere conto di quello che hai fatto davvero e chuide il cerchio dei ricordi che porterai sempre con te...altrimenti poi scappano e chi li recupera più:)

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