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lunedì 8 agosto 2011

Reduce dai 110km controvento di ieri e da una nottata sul materassino gonfiabile, la giornata di oggi non si presentava per niente facile. Sulla carta 126km di pianura, ma quello che non era scritto era la quantita' di acqua che sarei stato destinato a prendermi e il vento in faccia che mi ha sferzato pewer tutto il giorno.
Decido quindi di prendermela saggiamente pure con calma e di aspettare l'amico Riccardo che da Amburgo mi ha raggiunto per una copiosa colazione-pranzo insieme: riincontrare un buon amico val bene un po' di ritardo sull' arrivo.
Partenza ore 1330, quindi.
Diluvio in corso, dunque.
Vento contro, ovviamente, e continue soste per cambiarsi vestiti antipioggia che, con un minimo di sole, mi regalano inattese saune.
Fatica fatica e dolore nelle gambe, freddo e umido addosso. Mi fermo spesso e per poco tempo, giusto per spostare antipioggia dal bagaglio a me e viceversa, e per mangiare qualcosa.
Tre bruschette. Un muffin. Un hamburger. Una barretta. Una tavoletta di cioccolata. Una barretta. Caramelle. Una barretta. Un panino. Un caffè'. Una barretta. Un pezzo di dolce tetesko. E ora sto finendo una tavoletta di cioccolata.
Non mi bastano gli zuccheri per vincere la fatica mentale, e al 60km (ore 17) mi inietto della musica nelle orecchie, il mio vero doping. La strada e' ancora tanta, e piove ancora tanto, ma almeno il contakm che non riesco a far salire sopra i 22km/h non mi preoccupa più' e diventa solo una questione di tempo, non sento più il dolore delle gambe ormai piene di acido lattico avariato.
Avanzo lento e costante, cercando di distrarmi lungo una strada che e' solo lunga e prevalentemente dritta, e che appare anche beffardamente sempre in discesa, ma il vento ne annulla il beneficio.

Non vi racconto tutti i miei pensieri di oggi, alcuni voglio tenerli per me.

E arrivo alle 2130 in un non precisato posto sulla mia mappa umida e scolorita, ma almeno presente sulla linea verde che congiuge Brema (start) con Meppen (stop). Chiedendo indicazioni a due ragazzine quattordicenni, la loro saggezza mi convince a pernottare qui e a rimandare qualche km a domani. Non sempre a trentanni (quasi eh!) si e' veramente abbastanza maturi.

Ecco che vi scrivo quindi da una gasthaus in un non meglio precisato luogo nella campagna germanica che, per comodita', chiameremo Frittolen.

'Notte.

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