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giovedì 11 agosto 2011

Apocalisse


E' proprio in queste piatte lande che ieri, il nostro Michelangiulisse si trovava a sfidare la brutale forza del vento: l'isola di Flevoland.
Situata al centro dei Paesi Bassi, il suo nome non deriva, come alcuni di voi potrebbero pensare, dalla "terra dei fiati" bensì da Flevo, un antico lago cancellato da un'importante inondazione a seguito della quale si istituì un nuovo mare interno, lo Zuiderzee.
Oggi quindi, Flevoland si presenta come un'isola emblema del connubio tra la mano dell'Uomo e quella di un eventuale Creatore: Aria e Acqua furono le risorse messe a disposizione da Quest'ultimo, dighe e mulini a vento fu la risposta dell'Uomo.
Mentre il verde scorre sotto le ruote, ci si dimentica di un sì prepotente intervento artificiale, non si pensa che quell'intenso colore un tempo era uno spumeggiante azzurro dal sapore di salsedine, finché, da lontano, non spunta una macchiolina bianca.
Poi un'altra.
E un'altra ancora.
Avvicinandosi diventano repentinamente segmenti verticali.
Crescono ad una velocità inaudita sia di numero che di dimensione e, in men che non si dica, ci si ritrova di fronte ad un esercito di soldati bianchi armati di pale ruotanti.
Come una spada estratta dal fodero che si esibisce in una minacciosa e rapida danza al fine di intimorire il nemico, così il suono generato dal ritmico roteare di tali lance.
ffffssssssss........ fffffsssssss....... ffffffsssssss....
Ci si sente piccoli ed impotenti di fronte alla maestosità dei Giganti Bianchi.
Non si riconosce più la natura inizialmente benevola di questi figli degli uomini, non ci si fida più di loro.
Hanno rinnegato i propri genitori ed ora si sollazzano ad incutere timore e seminare panico tra il genere umano, loro, traditori replicanti senz'anima.
Solo un uomo aveva ben chiaro che la situazione sarebbe, a breve, degenerata e avrebbe voluto bloccare il processo: un cavaliere dai nobili valori (n.d.r. niente a che vedere coi cavalieri che ci ritroviamo oggigiorno!) e dalle grandiose promesse, carismatico ed audace ma, ahimé, non fu dato credito alle sue parole, primo tra tutti il suo scudiero, indi per cui l'eredità giunta a noi oggi e che si ripercuoterà nelle generazioni future (pensateci bene prima di proliferare!!) è un esercito invincibile dall'inesauribile energia, destinato a moltiplicarsi, attaccare e, con molta probabilità, sconfiggerci!
Il suo nome era Alonso Quijano, in arte Don Quixote de la Mancha.

3 commenti:

  1. ok.. ottima l'epicita' trasmessa con la narrazione, ma ci spieghi da dove origina tutto il tuo terrore per i giganti buoni, cosi' esili ed eleganti nelle sembianze?? :)

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  2. ehm... questa è un'altra storia... ma fidati: non lasciarti ingannare dalle loro sembianze di sirena, dietro all'innocuità di un parco eolico si cela un cimitero di spiriti irrequieti che ti perseguiranno durante il tuo cammino.

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  3. Saretta, sono innocui! Fidati, per due buoni motivi (puoi facilmente immaginare quali).
    Complimenti per la poetica descrizione.

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