Stockholm2Paris
Storie di un viaggio a pedali, di polvere vento e pioggia, di persone sogni e...
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Immagini del viaggio
domenica 25 dicembre 2011
Buon Natale
giovedì 27 ottobre 2011
Rassegna stampa
Clicca sui link per leggere gli articoli.
http://www.altran.it/documenti/magazine/07/magazine7.htm
mercoledì 7 settembre 2011
lunedì 5 settembre 2011
Il roadbook
Numeri che almeno sapranno spiegarvi dove ci abbia portato questa strada, lunga un anno di preparazione.
giovedì 1 settembre 2011
Indovina indovinello.....
domenica 21 agosto 2011
Paris, adieu.
Un anno di pensieri, idee, lavoro, allenamento, studio, sogni, parole scritte e dette: preparazione. Costruzione.
Di un sogno.
Qualcuno ha visto quest'avventura come una sfida, qualcuno come una prova, altri una gara, chi una vacanza. Alcuni, presumo, non hanno capito perche' ma l'hanno seguita ugualmente con passione.
Per me e' stato il regalarmi un momento che non dimentichero' mai.
Per tutto il giorno di venerdì' sono stato teso, emozionato, nervoso, concentrato in attesa di completare l'ultimo tassello di questo puzzle. Ho pedalato nel silenzio delle colline e nel frastuono delle grandi strade, pensando a tutto quello che e' stato prima di questo giorno, tutto cio' che e' successo fino a qui.
I chilometri percorsi non sono stati tanti, ne avrei voluti ancora pur di non dover accettare la fine di questa strada. Per quanto l'abbia sognato e immaginato e desiderato, questo arrivo ha avuto in se' tutta la malinconia di una fine. E tutta la gioia della realizzazione di un sogno.
Cosi' non so descrivervi con esattezza quale sia stata l'emozione più' forte che ho provato quando ho sganciato i pedali per l'ultima volta, davanti all'Arco di Trionfo. So solo che ho pianto e ho riso insieme, sciolto nell'abbraccio di chi ha dato un nuovo senso a questo viaggio.
giovedì 18 agosto 2011
NOTIZIA DELL'ULTIMORA!!!!!!!!!!!
V.M. 18
Michelangelo, 29 anni, per la prima volta in città, cerca coppia di amici etero per trascorrere una serata e una notte insieme.
"Monsieur, monsieur!"
Mi sento apostrofare da dietro da una voce maschile, abbastanza giovane, più di me senz'altro, che mi chiama da dietro.
Freno, mi fermo e mi volto verso questo ragazzone in canotta a righette orizzontali che mi attacca bottone in un francese dal vago sapore nordafricano.
"Can you speak english,please?" Replico.
Mentre il suo amico mi accerchia dall'altro lato, senza batter ciglio afferma perentorio: "..La pompe!"
"..ale'! pure gli algerini finocchi adesso! Che cazzo vorranno? (domanda a questo punto retorica). Qua si mette molto male." Penso.
Inizio a vedere gia' la scena della mia sottomissione al ragazzotto, e sentendomi gia' spacciato spero almeno che si sia lavato..
Lo schifo al solo pensiero di.. Mi attanaglia.
Fingo di non capire.
Lui indica li' in basso, tra le mie gambe.
A questo punto la sua richiesta e' inequivocabile, ma almeno tiro un sospiro di sollievo: pensavo a ruoli invertiti invece.
Lo guardo un po' attonito, ma mi vede tranquillizzarmi sebbene ancora paralizzato. Sono timido coi ragazzi io..
Decide cosi' di prendere lui l'iniziativa e, per farmi capire la sua necessita', strizza con le dita il copertone sgonfio della sua bicicletta.
Lampo di genio! Abbasso lo sguardo ed effettivamente la direzione del suo dito indica la pompetta che porto legata alla canna della bici.
martedì 16 agosto 2011
Il vero progresso
Oltre alla notevolissima rete ciclabile ed alla cultura ed il rispetto per il ciclista, altre piccole cose ve lo segnaleranno.
Esempio sono i marciapiedi con spigoli a 45 gradi, cosi potete salirvi e scendervi senza dovervi fermare o rompere le ruote.
Lo si capisce anche dalle fette biscottate, in cui uno dei due lati ha la crosta e quando la azzannate non vi si sbriciola in mano imbrattandovi le ginocchia di marmellata, e...
troverete perfino l'incavo previsto per inserirci l'indice e tirarle fuori dal loro tubo senza fracassarle!
Pazienza quindi se piove 300 giorni all'anno..
vi scrivo da Bruxelles, dopo aver percorso i 127 km di ieri in un battibaleno (circa 6 ore) e con poca fatica, segno che il tempo e' migliorato e anche la mia condizione fisica si e' risollevata e le mie gambe si possono giovare del duro allenamento delle settimane scorse. Anche il sedere, in effetti. Ieri sono rimasto sorpreso dal constatare come il mio corpo si sia abituato alla nuova condizione che da tre settimane lo sto obbligando a seguire: non ho piu gran dolori ai muscoli, non mi fa piu male il sedere, alla sera non sono piu stanco morto, riesco a mangiare praticamente di tutto e a qualunque ora del giorno senza notare un apprezzabile decadimento della mia pedalata, non mi fanno piu male le spalle e la schiena, e anche se ogni tanto dormo su letti di fortuna, la mattina mi sgranchisco un po e son gia pronto per ripartire.
La cosa che ancor piu mi sorprende e' proprio che la mattina ho davvero voglia di mettermi in viaggio, non c'e stata una sola mattina (..ehm, da Lubecca in poi!) in cui abbia desiderato restarmene a letto a rilassarmi.. vi diro' di piu': oggi che il mio piano prevede la sosta a Bruxelles, mi sento un pescetto fuor d'acqua e non so quasi come far arrivare sera e poi domani. Eccomi infatti in un tourist point davanti a un pc.
A dirla tutta, ho talmente tanta voglia di arrivare a Parigi che non sto nella pelle.. non riesco a stemperare questa riposante sosta in cui il tempo sembra solo allungarsi dispettosamente, e' un' attesa quasi snervante. Cerchero' di vivermela tutta!
lunedì 15 agosto 2011
domenica 14 agosto 2011
MIKEA biciclettenstrom - il ritorno
sabato 13 agosto 2011
Che barba questo viaggio..
"Guarda li' che barba c'ha, non si cura più, si sta lasciando andare.." Potrebbero essere i commenti vostri. Di sicuro quelli di mia madre.
Invece, conoscendo gli olandesi e visitando le loro case ho potuto constatare con mano che per loro la stanza da bagno e' spesso un optional, un lusso riservato solo alle grandi case o appartamenti. Generalmente la toilette e' poco più' grande di un piatto doccia, sul cui lato aperto spesso si protende in aggetto lo sbalzo della tazza del water. La porta sigilla il tutto sul lato lungo del water, costringendo a contorsioni l'utente durante la fase di espulsione..di se stesso dalla stanza-loculo.
Ho menzionato lavandini? Bidet? Mobiletti-specchio? Porta asciugamani? Finestre?
No. E nemmeno i loro geometri l'han mai fatto.
Le mani e il viso ci si lavano nel lavello della cucina, senza specchio, naturalmente, per pettinarsi o truccarsi. Qualche italiano di cui non faro' il cognome (lo chiameremo Paolo) mi ha infine raccontato con rammarico i suoi tentativi di installare uno specchio da campeggio a ventose sopra il lavello a fianco ai fornelli, ma ha poi dovuto desistere quando la sua superstiziosissima ragazza (che chiameremo Chiara) ha visto franare lo specchio a causa del vapore delle pentole.
Oggi Paolo porta una bellissima barbetta di tre giorni alla Clooney. E Chiara cucina amorevolmente senza piu patemi d'animo.
Insieme mi hanno ospitato a Leiden nella prima "isoletta d'Italia" su cui sono approdato dalla lontana partenza da Stoccolma, offrendomi un deliziosissimo piatto di maccheroni al sugo e un ospitalita' calorosissima. Perfino il panino prima di partire.. mamma Chiaretta mi ha preparato stamane.
Spero di rivedervi presto e di potermi sdebitare.
Infine, per Paolo, una volta ancora: buon compleanno!!!
(Lettori, vi va di fargli gli auguri qui sotto?)
venerdì 12 agosto 2011
MilleMiglia
Quindi, lasciata Bremen e raggiunta Frittolen, mi sono infine lanciato oltre il confine olandese in direzione Zwolle, amenissima e sorprendentissima cittadina dove una cordialissima e ospitalissima (e stavolta dico sul serio!) EMO-CouchSurfer si e' fatta carico di ospitare un puzzolente cicloturista italiano. Qui ho dovuto riconoscere che, come sempre succede nei viaggi, tanto meno sono le aspettative tanto più sono sorprendenti le cose che troverete, sia persone sia città sia paesaggi. Il segreto sta sempre nel viaggiare con nuovi occhi, non tanto nel cercare l'esotico o l'irraggiungibile.
Lasciata Zwolle mi dirigo d buon mattino e di buon umore verso Flevoland (di cui Saretta ha già abbondantemente scritto e raccontato le mie avventure, non avrei saputo fare di meglio!) e senza che il vento minimamente minasse la mia forza di volontà, ho raggiunto Amsterdam dopo i consueti 120 km/die, prima e dopo i pasti.
In totale negli ultimi 4 giorni ho percorso 425km controvento, alla velocità media di 18,5 km/h: tutta pianura ovviamente.
Contento come un bambino di avere una tripla sulla mia Scott (messaggio per i più ciclofili; chi non ha mai pedalato con chili e chili di bagagli controvento non provi neanche a commentare..)
Poi Amsterdam. Arrivato. Visitata. Ripartito.
Finalmente oggi altri chilometri da macinare, non tanti per la verità, 55, ma con questi ho raggiunto il simbolico traguardo delle MilleMiglia (1609 km) percorse, e mi sento un re. La mia bici e' tutta sporca e infangata e c'è grasso nero che si accumula su tutta la parte destra del telaio e della ruota, ed io la guardo e penso alle mitiche vetture che si facevano la MilleMiglia in un giorno e una notte, da Brescia a Roma e ritorno, correndo come saette nelle nostre campagne, sulle nostre colline, nelle nostre piazze gremite di curiosi e di gente che accorreva dalle campagne per sentire passare "i motori" a oltre cento all'ora..
Bisognava essere dei manici del volante, o più spesso dei facoltosi sportivi per potersi iscrivere a quella MilleMiglia; per la "mia", invece, è bastata una bici da poche centinaia di euro e un po' di allenamento, ed eccomi qua che nelle campagne Olandesi mi sento un Nuvolari anch'io mentre sfreccio tra caprette e pony (che ovviamente sono accorsi dalle campagne per vedermi passare appena lo hanno saputo dalle mucche pascolanti..)
Oggi è stato splendido fare un pezzo di viaggio insieme ad un cicloturista Sud Coreano, più o meno coetanei, più o meno solitari entrambi, ma con la stessa passione e curiosità per questo mondo.
Dalla Chiaretta's huis (casa), Leiden, è tutto.
Linea alla regia.
giovedì 11 agosto 2011
Apocalisse
martedì 9 agosto 2011
Ouch-Surfing - Bremen addendum
A mezzora da Bremen chiamo il summenzionato CS per avvisarlo del mio arrivo, e lui mi comunica senza alcuna enfasi che a casa con noi, quella notte, ci saranno due ragazze ospitate in emergenza. Nessun problema, rispondo io. Salvo accorgermi all'arrivo che le due teenager estoni hanno vinto il divano letto matrimoniale ed a me non resta che il comodo materassino floccato gonfiabile, da gonfiare. Scelgo almeno il lato blu.
Il CS vive con la sua amorevole ragazza in un bilocale con 30mq divisi in due camere da letto piu poche altre piastrelle colorate ad evidenziare il cucinotto, ed un loculo che avrebbe fatto credersi una reggia anche il bagno di un camper.
(Mi spiega Josh che durante la settimana lui e Irena dormono separati perche' lui russa e lei si deve svegliare presto per il lavoro, si congiungono poi nel weekend..)
Penso: sara' una serata divertente, siamo in 5 semisconosciuti in uno spazio cosi' minimo.. ci sara' da ridere gia per la cena!
I due fidanzatini confabulano un minuto in germanico e giungono alla ragionevolissima conclusione che Josh dormira' con le bionde teenagers (le due, evidentemente, no), ed io dormiro' in camera con Irena, la quale si scusa in anticipo per la sveglia che suonera' alle 5:50. Ha il sonno profondo e le ci vuole tempo per risvegliarsi.. Scappa infatti solitamente di casa alle 7:45.
Penso: a caval donato..
Cena: Josh ha preso alla lettera la mia proposta a cucinare qualcosa di tipico italiano, cosi' dopo i 100 km della giornata mi trovo anche al fornello a preparare una carbonara per cinque..
Ah, Irena si scusa ma va a letto presto perche' domattina si alza presto. -1
Ah, le estoni non si scusano neanche e restano a letto a leggere Cioe' in cirillico, saltando il succulento pasto italico. -2
Io e Josh ci spazzoliamo cosi' mezzo kg di leggera pastasciuttina, tanta e' la mia fame e la sua tedescosita' che non ci impensierisce nemmeno il problema della digestione notturna..
Concludiamo la serata con una passeggiata serale (io e Josh naturmente) nella zona industriale di Bremen, dove lo stabilimento della Becks regala indimenticabili panorami urbani di tubazioni inox e piramidi di vuoti a rendere insieme ad un piacevole profumo di malto tostato.
Il centro storico me lo indica svogliatamente come "carino e pittoresco" e lo liquida con due battute senza neanche finire di attraversare il ponte sul fiume che lo separa dalla nostra attraentissima zona.
Non leggetela come una lamentela, e immaginatemi solo nell'imbarazzo di non saper quando poter iniziare a ridere, come quando vi raccontano una barzelletta e gia' prima della fine vi scappa di farlo.
lunedì 8 agosto 2011
Decido quindi di prendermela saggiamente pure con calma e di aspettare l'amico Riccardo che da Amburgo mi ha raggiunto per una copiosa colazione-pranzo insieme: riincontrare un buon amico val bene un po' di ritardo sull' arrivo.
Partenza ore 1330, quindi.
Diluvio in corso, dunque.
Vento contro, ovviamente, e continue soste per cambiarsi vestiti antipioggia che, con un minimo di sole, mi regalano inattese saune.
Fatica fatica e dolore nelle gambe, freddo e umido addosso. Mi fermo spesso e per poco tempo, giusto per spostare antipioggia dal bagaglio a me e viceversa, e per mangiare qualcosa.
Tre bruschette. Un muffin. Un hamburger. Una barretta. Una tavoletta di cioccolata. Una barretta. Caramelle. Una barretta. Un panino. Un caffè'. Una barretta. Un pezzo di dolce tetesko. E ora sto finendo una tavoletta di cioccolata.
Non mi bastano gli zuccheri per vincere la fatica mentale, e al 60km (ore 17) mi inietto della musica nelle orecchie, il mio vero doping. La strada e' ancora tanta, e piove ancora tanto, ma almeno il contakm che non riesco a far salire sopra i 22km/h non mi preoccupa più' e diventa solo una questione di tempo, non sento più il dolore delle gambe ormai piene di acido lattico avariato.
Avanzo lento e costante, cercando di distrarmi lungo una strada che e' solo lunga e prevalentemente dritta, e che appare anche beffardamente sempre in discesa, ma il vento ne annulla il beneficio.
Non vi racconto tutti i miei pensieri di oggi, alcuni voglio tenerli per me.
E arrivo alle 2130 in un non precisato posto sulla mia mappa umida e scolorita, ma almeno presente sulla linea verde che congiuge Brema (start) con Meppen (stop). Chiedendo indicazioni a due ragazzine quattordicenni, la loro saggezza mi convince a pernottare qui e a rimandare qualche km a domani. Non sempre a trentanni (quasi eh!) si e' veramente abbastanza maturi.
Ecco che vi scrivo quindi da una gasthaus in un non meglio precisato luogo nella campagna germanica che, per comodita', chiameremo Frittolen.
'Notte.
TOTO...TOGO...LOGO!
- (1) Sobrio e lineare, sullo stile del capitello Dorico, propone, come protagonista, la bicicletta;
- (2) Aggressiva, energica, il cui unico obiettivo è quello di bruciare le tappe;
- (radice di 9) Leggera, interattiva, emblema del viaggio inteso come spostamento con eventuali imprevisti;
- (44 in fila *6) L'essenziale è visibile agli occhi: c'è tutto... bici, monti, Mik e Sara (chi mi trova??)
- (155-150+7-3-4) Prepotente la "A", né di Atrocità, né tantomeno di Adesso vengo e ti sfascio il logo!!
- (6) Realizzato genuino, senza timbri preimpostati, e di sana sponte da un anonimo fan del blog che per comodità chiameremo Chelino! :P
domenica 7 agosto 2011
Momenti di celebrità
Questo, il nostro piccolo momento di celebrità!!!!!
http://folket.se/nyheter/eskilstuna/1.1134115
P.s. Notare Michi come si nasconde con i suoi boxer sotto al tavolo!!
sabato 6 agosto 2011
"Surely before!!"
Era il pomeriggio del caldo primo di Agosto, tappa in cui ci saremmo poi incontrati con il buon Claudio.
Il giorno precedente decidemmo, saggiamente, di accorciare la nostra seguente tappa a Roskilde, anziché Copenaghen, in modo tale da arrivare ad un orario utile per poter godere della piratesca atmosfera della città donata dal ben fornito museo vichingo.
Quel pomeriggio, quindi, chiamammo un suggestivo ostello che dava proprio sul molo dove erano ormeggiati i relitti marini:
- "Is it available a triple room for tonight?"
- "Of course! The Hostel is empty, but we close at 10 o'clock p.m.
When will you arrive?"
- "Oh... surely before!!!"
Più tardi ci congiungemmo con il Temerario, l'Impavido, il Coraggioso, il Brave, Lui: Jeanclaud!
I convenevoli si protrusero un po' oltre le previsioni, talmente tanto era il tempo intercorso dal precedente incontro e -i nostri lettori hanno imparato un po' a conoscerci- alle ventuno e quarantacinque pedalavamo ancora alle soglie della città, in quella che oramai ci contraddistingue dall'inizio del viaggio: la sfiancante corsa contro il tempo.
Ci presentammo dinnanzi all'ostello da noi selezionato alle ventuno e cinquantasei e fu una simpatica receptionist biondina, che se ne stava fumacchiando spensierata su una panchina, a darci l'infausta notizia che tutte le stanze dell'ostello erano occupate.
Rimanemmo letteralmente basiti, come statue marmoree, con la bocca aperta a metà e gli occhi sgranati, mirando e rimirando la povera malcapitata che non riusciva, a sua volta, a togliersi quel ghigno inconsapevole al volto.
Contai ben due minuti d'orologio in quel silenzio denso di disperazione ed incredulità, dopodichè la giovincella si guardò al polso e le si accesero gli occhi di un barlume di speranza:
"Maybe.... maybe... we have a room!"
Un'intera stanza multipla prenotata da un anonimo tizio che, se non si fosse presentato nei successivi due minuti, ci avrebbe automaticamente, ma un po' meno spontaneamente, ceduto la sua prenotazione.
Bloccammo le porte. Attendemmo quel tempo che magicamente sembrava dilatato come fosse un cucchiaio di Nutella su una fetta di pane e, finalmente, quella che fino ad un secondo prima avrei definito in modo cinico smorfiosetta, in quel momento si era incarnata nel ritratto terreno della Provvidenza:
"Congratulation!" esclamò.
E a sentire quella voce celestiale pronunciare siffatto motto altrettanto musicale, non potemmo trattenere l'eccitazione e scoppiammo in un comunitario abbraccio isterico.
"Surely before????? SURELY BEFORE?????"
Certe cose non hanno prezzo..
Nessun tour-operator ti offrira' mai un simile pacchetto.
E nemmeno ti ambientera' tutto questo in un EMOraduno!!!
Questo e' cio' che amo dei viaggi.
Per le "vacanze" c'e' tutto il resto del tempo.
ore 11:24
La vedo da distante.
E' una piccola porta di mattoni rossicci con due archi, sotto cui sfilano ad una ad una le auto, e con due alte punte azzurro rame stagliate verso l'alto quasi a voler bucare il cielo.
Sento gli occhi prima caldi poi un lieve bruciore. Il livello delle mie lacrime sale fino a raggiungere il punto massimo di contenimento ed ecco la prima goccia straripare. Tenta invano di aggrapparsi alle ciglia ma anch'esse non riescono a contenerla, cosi scorre veloce lungo la guancia e si ferma per un attimo, penzolante, sul bordo del mento per poi perdersi nel decolté confondendosi con il sudore.
La pedalata rallenta.
Le immagini intorno a me sembrano in pausa.
Io e l'arco.
Nella mia testa schizzano, pindarici, tra i più disparati pensieri:
sudore, stanchezza, dolore...
gioia, bellezza, libertà...
abeti, laghi, campi...
casette, mulini a vento, divani...
sconosciuti, amici, compagni...
La porta avanza sempre più. Ci son sotto.
Dietro mi seguono i miei due angeli custodi. Mi giro per un attimo e tiro un sospiro di sollievo. I loro sguardi fieri e compiaciuti mi sostengono ed io mi sento capita.
Ora piango senza trattenermi.
L'ombra dell'arco prima mi ingloba poi mi ributta fuori in un altro paesaggio molto più aperto.
Sono al centro della piazza e mi fermo a guardare quell'orologio dorato sul campanile che si staglia proprio sopra le nostre teste.
E' fermo alle 11:24.
Abbasso gli occhi sul computerino di bordo e leggo: 971 km totali, ore 11:25.
Curioso! Come se il tempo si fosse bloccato per celebrare con me questo momento così solenne.
Mi accorgo che la commozione non ha toccato solo me: ce l'abbiamo fatta!!!
Esitazioni, scommesse, voglia di mollare, tentennamenti e scoraggiamenti ridotti, in questo istante, in un cumulo di cenere spazzato via da una folata di vento, di quello stesso vento che, fino ad un attimo prima, tifava per la cenere.
Mi sento fiera!!!!
Guardo l'orologio della piazza di Lubecca, segna ancora le 11:24.
Abbasso lo sguardo: ore 11:42.
venerdì 5 agosto 2011
Certi casi ciclici
Non ve la raccontero' tutta adesso, tranquilli.
E' solo che a volte alcune cose ritornano. Ed e' stato cosi' anche questo brano di viaggio danese, in cui ho rivissuto situazioni analoghe a quelle successe durante la lontana "Campagna di Danimarca 2005".
Intanto il numero: questo brano di viaggio l'abbiamo suonato in tre, con l'amico Claudio da Rostock che ha pedalato con noi da Roskilde a Lubecca.
Poi Roskilde: il suo molo sul fiordo e il cielo stellato che da li' si puo' contemplare. Sono ancora come li ricordavo. E sei anni fa ricordo di aver espresso il desiderio di tornare in quell' esatto punto del molo per poter rivivere quell'estasi..
E in ultimo, la tappa "a cronometro" controvento per raggiungere in tempo il porto. Tutti in silenzio, poche parole, fiato prezioso. Ruota a ruota pedaliamo a testa bassa con le gambe gonfie, che fan male, che chiedono rispetto. Non ci sono indicazioni, cosi' alla fatica si aggiunge l'ansia di non esser certi della strada giusta, la gente qui sembra non conoscere altro che le autostrade, e si stupisce che tu voglia andare al porto in bicicletta, sono ben 40km.
La direzione la troviamo col sole,la mappa e' poco dettagliata, il vento ci rallenta e stanca, non aiutandoci a riflettere.
Quaranta km controvento, e alla fine, stremati e contenti, siamo al porto.
"Siete gli ultimi" ci dicono al check-in.
"Abbiamo vinto anche questa" e' il nostro comune pensiero.
martedì 2 agosto 2011
Dopo Oslo
Siamo da poco sbarcati in Danimarca dopo la breve sosta di un giorno ad oslo.
Queste le impressioni dalla citta.
A distanza di una settimana dagli attentati in cui oltre 90 persone hanno perso la vita, ad oslo si respira l'aria di una citta sconvolta dalla tragedia e si puo' toccare con mano la partecipazione dei singoli cittadini al lutto. In molti angoli della citta si incontrano raduni spontanei di fiori e lettere dedicate alle vittime. Il profumo dei fiori freschi depositati nelle piazze e le lacrime delle persone in raccoglimento sono simboli emblematici del dolore collettivo per le vittime.
Davanti al palazzo reale una lunghissima fila di fiori e candele conduce lo sguardo dei passanti verso un enorme cuore disegnato a terra,anch esso di fiori alla memoria. La presenza dei media e' ancora molto forte, una intera piazza del centro e' presidiata dai furgoni dell tv locali, ed e' ovviamente ancora molto forte la presenza delle forze di polizia a controllare la citta, che in questo periodo e' ambitissima meta di turismo.
Trovo questa foto molto significativa del momento che oslo sta attraversando: una signora sta andando a depositare una rosa in uno dei luoghi in cui le persone si radunano per pregare i loro concittadini caduti nell attentato.
lunedì 1 agosto 2011
The Sugarway (Sockervagen)
Vostro,
AngelAlberto
...Ouch surfing!
Pedalando su lunghi rettilinei che condurranno alla meta del giorno, immancabilmente si incappa nell'interrogativo del giaciglio per la notte: sara' attinente alla descrizione sul profilo, o il nostro ospitante e' stato umile col suo baldacchino queen size o, peggio, troppo ottimista ed indulgente verso il suo zerbino a noi destinato?
In alcuni casi siam stati incredibilmente fortunati ad incontrare persone che, fidandosi, ci hanno lasciato pieno possesso dei loro curatissimi e accoglienti chalet.
Casetta dopo casetta, cosi' variegate, cosi' singolari, ci resta sempre come unico denominatore la quasi impercettibile sensazione di essere "ladri di fiorellini", innocui occupanti notturni le cui uniche tracce che abbiam scelto di lasciare sono: l'acqua nei sottovasi delle piante assetate, invitanti prugnette raccolte lungo la strada sistemate a mo' di centrotavola, e un sentito biglietto di ringraziamento.
In altri casi invece la fortuna ci ha baciati un po' meno.. E siamo stati accolti su pavimenti appena rivestiti da minimi strati di gommapiuma (+ piuma e - gomma) o da scomodi materassi sotterrati da fiumi di disordine e montagne di polverosita', trincerati tra il divano del salotto e il termosifone. Ed e' proprio da queste ultime esperienze che siamo stati ispirati a coniare il nome, riconosciuto e verificato gia' dall'accademia della crusca, per il sottogruppo dei più scalcinati ospiti che vi garantiranno i più accartocciati risvegli..: Ouch-surfing!
venerdì 29 luglio 2011
Eschius mi?
Si riceve sempre come prima risposta un generico "mmmh... I'm not sure" a cui segue un moto d'orgoglio che impone al fortunato prescelto di dare almeno una indicazione relativamente utile. Si parte dal dantesco "Virgilio" che in ciabatte e con spesa al manubrio vi accompagnera' per dodici km scoprendo nuove strade e stupendosi insieme a per avervi portato a destinazione.
Ci si imbatte anche nella poetica "Alda Merini" che usera' indicarvi la via utilizzando saldi e inconfutabili punti di riferimento come cavalli al pascolo o campi di fiorellini azzurri.
Come non citare lo "Scrupoloso" che non esitera' a portarvi a casa propria per salvarvi dall imminente nubifragio e per verificare su quattro diverse mappe satellitari, prima di consegnarvele, l'esattezza delle proposte indicazioni.
Per non parlare poi del relativismo delle distanze, spesso indicate in chilometri svedesi (dalla lunghezza variabile e proporzionale alla densita' della popolazione locale), o in minuti di strada (sempre viene omesso il mezzo di trasporto considerato per la stima: spesso e volentieri scelgono per il calcolo il pendolino).
Da ultimo, il paterno e premuroso oste, che vi consiglia di stare attenti al traffico intenso (auto incontrate in una mattina: numero 3) e di non percorrere in bicicletta la sconnessissima Sockervagen, rivelatasi un tavolo da biliardo tra i boschi.
Quindi per chi fosse diretto in queste nordiche lande, consigliamo di chiedere indicazioni non per seguirle, ma per divertirvi ad ascoltare le variegate risposte. Non dimenticate comunque una buona mappa!
Mik e Sara
giovedì 28 luglio 2011
Ipse dixit
"Domani ci svegliamo presto e i chilometri ce li spariamo tutti domattina, ok?"
Fatti:
Partenza da Karlstad ore 11.47.
Arrivo ad Amotfors ore 23.30
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Intenzione:
"Oggi la tappettina sara' leggera, sono solo 85 km."
Fatti:
Il contakm a fine giornata parla chiaro: 121,5km.
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Vocabolario di viaggio
Amotfors: piccola localita' della Svezia occidentale al confine con la Norvegia, trae il proprio nome dall'antico ceppo linguistico ugro-finnico:
Amot, che significa "Lupi", e
Fors, che vuol dire "in culo ai".
lunedì 25 luglio 2011
quando il gioco si fa duro...
oggi meglio! vero Michi???
Beh, il raccontino di questa sera sara' breve ma non per questo meno esilarante!!
Ieri ad Eskilstuna ci ospita la Mona (ehm...no! E' il suo nome, non un soprannome che le abbiamo affibbiato rubando una tipica espressione veneta!!! n.d.r.), donnona finlandese, , dal 44 di piede con sette cerotti in cinque dita,silenziosa e decisamente molto piu' eloquente ai fornelli, vero Michi?
La sua zuppona di carne alla panna e' stata prima degustata, poi di nuovo apprezzata ed ancora spazzolata per la terza volta... ma l'evento divertente risale a questa mattina quando, aprendo la porta della camera, ci assalta una giovanissima giornalista con le sue mille domande sul couchsurfing: la timida ed algida reporter era piombata in casa apposta per strappare un' intervista alla padrona di casa e, cogliendo l'occasione, ha preso due piccioni (-cini, assonnati) con una fava, quella della mona (probabilmente, quindi, un trans. vero Michi?)
Rosso di sera..
La tappa di oggi (Sodertalje-Eskilstuna) e' stata splendida, con un bel solicello e un vento in poppa per metå del tempo.
Ma non mi riferivo al color del tramonto.
E'che qualcosa non ha funzionato nel fondello dei miei pantaloncini.
Ci siamo capiti, spero..
ahio.
domenica 24 luglio 2011
Nuovi imprevisti sulla rotta
Tappettina breve ma decisamente densa di aneddoti.
Destinazione Sodertalje, paesello che non compare tra le nostre tappe (e probabilmente neanche sulle mappe!!!) ma che si e' inserito tra Stockholm ed Eskilstuna grazie alla provvidenziale casetta svedese nel bosco svedese dell'amica Ulis che, manco a dirlo, e' svedese!
Ma come fare a raggiungere la nostra meta?? Niente di meglio che chiedere informazioni ad un iracheno madrelingua svedese che masticava ben poco di inglese.
Beh, in qualche modo siam riusciti a capirci visto che lui e' salito prontamente in groppa alla sua bici e, come Virgilio, ci ha condotto per queste lande selvagge tra sali e scendi, boschi e laghi, villaggi e posti completamente disabitati per ben oltre 15 kilometri.
Grazie Hussein, no... non Saddam... il nostro Hussein!!!!
E poi? E poi? Ad un passo dalla "casetta in canada" un nubifragio si sta per abbattere su di noi e solo la Dea Bendata ci soccorre facendoci chiedere informazioni allo svedese piu' buono, ospitale, amichevole, caloroso di tutta la Svedonia.
Ebbene dopo un fallimentare tentativo di spiegarci a voce la retta via, ci esorta ad accettare il suo invito nella sua dimora, dove ci accolgono moglie (colta a sopresa in mutande) e spendido bimbo gattonante (...e mordente!) con una calda tazza di the', una mappa ben chiara ma, piu' di ogni altra cosa, la loro genuina amicizia e la semplice voglia di aiutare due sconosciuti viaggiatori gia' spacciati!
E' sempre meravigloso incappare in imprevisti cosi'!
PS: un doveroso grazie alla Lorenz, nostra corrispondente stoccolmese, che ci ha aperto le porte della cucina svedese e ci ha introdotto alle prelibatezze culinarie di questo paese!
venerdì 22 luglio 2011
MIKEA biciclettenstrom
2.00 AM. Stoccolma, terminal dei bus.
assonnati, infreddoliti e accartocciati dal viaggio trasciniamo noi e le enormi scatole delle nostre bici in un angolo un po' più luminoso per iniziare la fase 1: il rimontaggio.
Sicuramente avrete gia avuto a che fare con i kit di montaggio dei mobili Ikea,dove qualcosa sempre manca,e ve ne accorgete solo quando e' tutto sparso sul pavimento in pezzi troppo minuscoli per essere rimessi via. Vero?
A noi mancavano all'appello solo tutti gli attrezzi.
Sfilatisi presumibilmente da un poro invisibile del cartone, non ci hanno seguito fino a qui.
Amen. Dicevamo.
Porca ......ana. Pensavamo.
Due giovani ubriachi ci avvicinano incuriositi dalle lavagnette che Sara nel frattempo sventolava come fossero vignette con imprecazioni scritte. Il primo tenta una improbabile conversazione in inglese mentre il secondo non si fa neanche sfiorare dall idea e si accascia comodo sui nostri scatoloni svuotati.
Solo le ruote si rimontano a mano,per poter cominciare una lunga passeggiata notturna a spinta, coi nostri cavalli invertebrati ciondolanti di manubri e selle svitati.
4.00 AM. Ostello.
Check in effettuato, invertebrati al sicuro in garage, in camera pronti a lavarci i denti prima di crollare sul letto, Sara cerca lo spazzolino nella borsa e voila'... inattese come l'eredita' dello zio d'america e provvidenziali come le americhe per Colombo: delle brugole clandestine ci danno la buonanotte.
Ecco che fa capolino, da un angolo di mondo, la coautrice di questo diario di bordo, di questo "viaggio nel viaggio".
Cé (su questa tastiera cé di tutto -ä, å, ö- ma un banale apostrofo, ecco, quello proprio no!) chi gia mi chiama Pantana, chi ancora Coppa, mi piace, si! Ma all´anagrafe mi troverete sotto la Esse di Saretta!!!!!
Ci siamo! Arrivati! Fuori un cielo azzurrissimo, addosso le braghe corte e si va ad esplorare Stockholm in questo giorno numero uno!!!!!!!!
venerdì 15 luglio 2011
Il Cammino
«Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo»
Da “Il Cammino di Santiago” di Paulo Coelho
giovedì 14 luglio 2011
Complice di ciò fu un libro, che consiglio a tutti quelli che hanno l’idea di partire ma restano lì sul molo a guardare il mare e a pensare che è troppo mosso, o troppo freddo, o troppo buio, o troppo silenzioso; questo:
http://www.longanesi.it/scheda.asp?editore=Longanesi&idlibro=6967&titolo=IL+PACIFICO+A+REMI
I mesi successivi sono stati dedicati alla conquista di questo sogno, o viaggio se vogliamo chiamarlo così. Mesi che son serviti a trovare la forza di non lasciare questo viaggio solo un’idea, ad iniziare una seria (seria?? e ammettere che mi sono così divertito..) preparazione fisica, a presentarmi una sera nell’ufficio del mio capo con la mia miglior faccia tosta per lanciargli la proposta di sponsorizzare questo viaggio (..e proposta accettata!), a definire la rotta, contare i chilometri, scegliere le tappe, a fantasticare con la mente di essere già lì, e rifare tutto da capo ogni quindici giorni.
Per l’occasione ho dovuto trovarmi anche una nuova compagna di viaggio, per lei ci sono volute settimane di ricerche, valutazioni, confronti.. ed infine è arrivata, così a Natale finalmente è entrata in casa la mia nuova Scott S50!
L’inverno ci ha visti solcare le colline modenesi anche con la neve, ed ora che ripenso a quelle gelide uscite.. non ho mica nostalgia di quei giorni!
Nei mesi di preparazione mi sono spesso immaginato a pedalare da solo per l’Europa, in compagnia del rumore del vento e del mio ferro carico dei pochi bagagli, mi sono spesso visto fermarmi a dormire sotto qualche albero, o a cercare le provviste per il pranzo, o affrontare la pioggia senza fermarmi, solo con me stesso, e in compagnia di chiunque avesse avuto voglia di unirsi a me, anche solo per 1 chilometro. L’idea di questo viaggio è di attraversare sette Paesi cercando ospitalità e compagni di viaggio tra i colleghi dell’azienda multinazionale per cui lavoro, unico sponsor, e tra gli strani soggetti che popolano il mondo di www.couchsurfing.org, tra i quali per un mese mi mischierò.
Una sera di maggio, inaspettata, si è infine intrufolata lei.
Il Piano
Cari sventurati lettori di questo blog, eccovi il piano del viaggio!
E' un piano, ma ci sarà anche molta salita.
E' un piano, e spero di essere abbastanza forte.
E' un piano, e tra una settimana mi siederò per iniziare a suonarlo.