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domenica 14 agosto 2011

MIKEA biciclettenstrom - il ritorno

Dal mio rientro son trascorsi ben nove giorni.
Come la sveglia che suona troppo presto la mattina, distogliendo l'attenzione da un fantasmagorico sogno, così per me quell'aereo.
Catapultata violentemente daccapo nella realtà di cui ognuno è artefice, non ho più il tempo neanche per pensare eppure, inesorabilmente, in ogni momento mi rivivo quelle sensazioni ancora fresche, percepite già come lontanissime.
Ma torniamo a quel volo o meglio, poche ore prima di prenderlo...

LUBECK - 4 Agosto 2011 ore 7:00 p.m.

Le tappe sono finite, il mio bolide mi ha condotto egregiamente fino al traguardo ed è giunto il momento di metterlo a riposare.
Dove? Nell'enorme scatolone!
Quando? Ora!
Come? Smontandola pezzo a pezzo.
Chi? Noi, ovviamente!
Si va bene, ma Chi e Come la trasporta fino all'aeroporto?!

Vi abbiamo narrato le peripezie delle bici inscatolate che ci hanno visto protagonisti all'andata... ebbene anche il ritorno, merita!

Il CS che ci ospita si chiama Cornelius, stravagante giovincello riccioluto dall'animo estremamente generoso.
Ci mette a completa disposizione la sua fantastica villa in riva al fiume; mangiamo insieme e ci conosciamo un po'.
Anch'egli cicloturista, viaggiò per lunghi periodi attraverso buona parte dell'Europa.
Ci mostra dapprima i vari itinerari su di un planisfero, dopodiché ci conduce in garage e ci fa vedere a bordo di cosa compì le sue imprese: un marchingegno lunghissimo, pesante e impossibile da condurre (Michi può confermare!), con un ciaffo davanti ed un coso come sterzo.
Insomma non riesco a descrivervelo, mi vedo costretta ad allegarvi una foto:

Curioso davvero!
Più tardi gli chiediamo quale fosse il modo più semplice per raggiungere l'aeroporto la mattina seguente, tenendo ben presenti dimensioni (200x100x20 cm circa) e peso (sulla ventina di kg) del bagaglio in questione e lui, per tutta risposta, ci dice:
"Qual'è il problema? Lo carichiamo sulla mia bici, a Sara gliene presto una delle mie che poi mi riporterò indietro al posto del pacco!".
La cosa sconcertante è che lo diceva come fosse l'evento più normale sulla faccia della terra, ma ancor più sbalorditiva era la disinvoltura con cui guidava il mezzo, l'indomani, fischiettando anche una canzoncina.
Ragazzi, facevo fatica a stargli appresso con una comunissima bicicletta!
Impressionante!!!!

E come non raccontarvi, poi, dell'attesa del pacco all'aeroporto di Pisa.
Individuato, a gran fatica, il nastro del mio volo (appello tra i lettori pisani: se per caso ci fosse il direttore dell'aeroporto, o suo figlio o basterebbe anche la zia del moroso della cugina, ecco fate in modo di migliorare le indicazioni che abbinano il numero di nastro al volo per quei pochi, magari anziani e pure stranieri, che ancora spediscono i bagagli e dovrebbero quindi ritirarli!!!), attendo che si attivi. Eccolo parte!
La prima valigia ad uscire era fucsia. Una ragazza aspetta che arrivi ai suoi piedi, la prende e se e va.
Il secondo è la volta di un borsone marrone di quelli vecchi senza ruote, raccattato questa volta da un alto signore canuto.
Per terzo un trolly rigido messo in piedi e, ad ogni curva, sembrava si dovesse ribaltare.
Ancora quarto...
quinto...
E così, pian piano, la gente intorno a me si sfoltisce.
Poi più niente.
Il nastro ancora acceso non sputa fuori più nessuna cosa che potesse assomigliare ad un bagaglio o, tanto meno, ad uno scatolone.
Panico!
Guardo nella finestrella con le tendine di plastica, quasi volessi arrivare a vedere fin dentro la stiva dell'aereo, ma niente!
Poi eccolo!
Lo intravedo!
Grande, enorme, marrone, trapezoidale.... no, un momento come TRAPEZOIDALE?!
Si avvicina a me e, quello che doveva essere un parallelepipedo perfetto, era diventato una sorta di conglomerato dal profilo romboide e per giunta completamente lacerato sul fianco.
La mia piccola invertebrata non solo si poteva vedere completamente, ma sarebbe potuta uscire per farsi un giretto da sola quando avrebbe voluto.
Meno male che mi è fedele e senza padrona non si azzarda a far due passi!
Che fare dunque??? Denunciare l'accaduto??
Ho borbottato un po' con le tipe dell'ufficio reclami bagagli squarciati e poi, dal momento che all'appello il contenuto c'era tutto (comprese le brugole!), ho optato per abbandonare la causa ed andare incontro ai miei genitori, procedura sicuramente più appagante!

1 commento:

  1. Penso che ogni spedizione della bici con ryanair includa da contratto un' avventura epica, che sia per stivarla con improbabili trasporti o per rimetterla in vita in situazioni altrettanto improbabili..

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